Steve Jobs e il ritorno in Apple: 10 anni di successi
Torniamo indietro al 1997, Larry Ellison era in spiaggia nelle Hawaii. Dopo aver bevuto la sua seconda Margarita, tornò dal suo amico Steve Jobs, che stava ascoltando Bob Dylan sul suo walkman Sony. “Steve…Steve…STEVE! Hey, andiamo a comprare Apple.”
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Il CEO di Oracle aveva tutti i soldi pronti, pronti per comprare il ritorno trionfante di Cesare. Ma Steve non voleva quel tipo di rientro sulle scene.
Pensava che, se avessero continuato su quell’idea, la gente avrebbe pensato che era solo avido, desideroso di portare soldi fuori dall’azienda.
Ellison stesso afferma che:
mi spiegò che con il morale alto, pensava che avrebbe potuto prendere decisioni più facilmente
forse non era solo questo. Steve voleva essere acclamato, sapeva di essere già amato dal pubblico e dalla stampa, ma voleva che anche la sua azienda lo desiderasse di nuovo e sè. Dopo di questo episodio, chiunque conosce la storia dell’epico ritorno in Apple. La compagnia che era sua. Non aveva bisogno di comprarla! Al suo ritorno fu accolto come un Re, acclamato dalle truppe e dalla gente, quindi perchè avrebbe dovuto spendere soldi?
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Aveva ragione. Da ciò che sappiamo oggi, tutto funzionò al meglio. Al suo ritorno tirò subito fuori dal cilindro gli iMac e venne rinominato CEO. Riportò la sua azienda dai livelli insignificanti a cui si trovava ad essere il miglior brand, quello più riconoscibile e di successo. Probabilmente è anche per questo che Fortune l’ha nominato CEO della Decade.